ANNO 15 n° 198
Lega Proceno: “No all’impianto agrivoltaico a Trevinano'
Il coordinatore Massimo Baldarelli si oppone fermamente al progetto
16/07/2025 - 08:51

PROCENO - La Lega, pur essendo favorevole alle fonti rinnovabili ecosostenibili, si oppone fermamente al progetto, in corso di valutazione, dell' impianto agrivoltaico 'Trevinano' da realizzarsi nel territorio comunale di Acquapendente, più precisamente a Trevinano. Si tratta, a mio avviso, di uno 'scempio paesaggistico' posto in un'area che si trova al centro di un ecosistema naturale e storico di straordinario valore, dove andrebbe peraltro ad impattare pesantemente su tutte le imprese di ricezione turistica locali, ossatura portante dell'economia e dell'occupazione del territorio. Nella provincia di Viterbo sono già presenti oltre l'80% delle strutture di energia rinnovabile di tutta la Regione Lazio, motivo in più per non tacere di fronte a questo ennesimo sacrificio chiesto al nostro territorio, per di più in un borgo medievale posto al confine tra Toscana, Lazio e Umbria, in un'area idealmente compresa tra il Monte Amiata, Radicofani, San Casciano dei Bagni, Proceno e Acquapendente tra la riserva del monte Rufeno, la Val di Paglia e le foreste dell'Umbria. Siamo al centro di un ecosistema naturale e storico di straordinario valore, totalmente preservato da qualsiasi tipo di installazione produttiva e/o industriale. A questo aggiungiamo anche il fatto che Trevinano risulta essere l'unico paese in tutto il territorio laziale selezionato dalla Regione Lazio, in collaborazione con il Ministero della Cultura, come borgo pilota su cui sperimentare nuove politiche per il suo rilancio, con un contributo già riconosciuto per 20 milioni di euro (progetto 'Trevinano Ri-Wind', iniziativa di rigenerazione culturale, sociale ed economica, nell'ambito del PNRR, mirata a contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi italiani). Tale impianto, inoltre, insisterebbe su un territorio dove diversi imprenditori hanno investito in strutture ricettive, che vedrebbero crollare la loro attività per la vicinanza di tale struttura ai propri confini, posta in alcuni casi a soli 10 metri e per due terzi dei confini delle loro proprietà. Si consideri, inoltre, che la distanza dell'area di impianto dal limite di alcune proprietà, è talmente ridotta che il perimetro dell'opera sembra avere inglobato una delle strade rurali necessarie sia per raggiungere il fondo valle, che come elemento 'tagliafuoco'.

Massimo Baldarelli

Coordinatore Lega del comune di Proceno






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